Nel precedente articolo abbiamo parlato della catena statica posteriore, un sistema aponevrotico che corregge il nostro “squilibrio” in avanti e forma principalmente il sistema antigravitario. Questo recupera l’ energia della gravità (legge dell’ economia) per aumentare la sua qualità di molla o la sua capacità elastica delle strutture e diventa un sistema di auto accrescimento quando recluta i muscoli per cercare di eliminare le curve. Successivamente parleremo di esercizi che aiutano questa capacità. Vi sono poi le catene di flessione e di estensione, prettamente muscolari che durante l’ arrotolamento delle strutture o il raddrizzamento (flesso estensione delle strutture) fanno lavorare i muscoli flessori e gli estensori gli uni in concentrico (accorciandosi) gli altri in eccentrico (tenendo in allungamento). Sono muscoli tipicamente strutturanti e servono d’ appoggio ai sistemi crociati.
Le lordosi cervicali e lombari sono necessari sia per i movimenti del tronco sia per la mobilità delle braccia e delle gambe. Il sistema di accrescimento antigravitario è più specializzata in senso verticale ma a scapito delle altre catene e, il massimo accrescimento non può essere mantenuto a lungo poiché porterebbe un’ instabilità corporea.
Il tono di base del sistema antigravitario è l’elemento elastico, la molla che permette all’ uomo di reagire alla gravità, è in relazione con la sostanza reticolare (parte di tessuto nervoso del tronco encefalico) e quindi risulta dipendere anche dalla stanchezza fisica o mentale del soggetto quindi dal buon funzionamento dell’ insieme delle sue strutture e della sua dinamica mentale. In sintesi:
- Le catene rette hanno una vocazione strutturante
- Le catene crociate hanno una vocazione di movimento
- Il sistema antigravitazionale è il distributore di energia
Ora con questa spiegazione sul movimento del corpo capire che ogni lavoro sia osteopatico sia di consolidamento del trattamento osteopatico deve essere personalizzato e fatto in modo adeguato.
Se per una persona priva di problemi fisici fa dell’ esercizio fisico per un istruttore od un osteopata risulta piuttosto semplice consigliarla correttamente, basterà farle fare esercizi in fisiologia. Se altresì una persona ha uno squilibrio su di una delle catene muscolari che si ripercuote a livello strutturale, l’ esercizio fisico va consigliato da persone capaci e che vedano il corpo come un tutt’ uno. Sarà facile aumentare lo squilibrio di queste catene facendo uscire il corpo dalla fisiologia e quindi portandolo verso la patologia.
Per fare un esempio pratico, una persona sofferente d’ ernia e quindi di una degenerazione discale potrà trarre un gran beneficio dal lavoro muscolare poiché questo farà registrare i tiranti della struttura (muscoli) riequilibrando la struttura stessa. Ma se vengono accorciati i tiranti (muscoli) errati si potrà provocare un aumento della sintomatologia algica ed un deperimento strutturale ulteriore.